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Definizione di Violenza Domestica
Iniziamo a parlare di violenza toccando l’ambito di quelle domestica, che è quella che racchiude in più rami le stesse violenze singole, che vediamo in questa pagina in breve e ti rimandiamo a visionare le pagine più specifiche che troverai dopo di questa.
Sussiste violenza domestica quando, in un rapporto familiare a carattere coniugale o affine sia esistente che sciolto, vi sono persone che usano o minacciano di usare violenza fisica, psicologica o sessuale. Con questa definizione s’intende sottolineare che la violenza domestica può manifestarsi anche all’interno di coppie conviventi o separate.
A - Caratteristiche principali della Violenza Domestica
Tra la persona violenta e la vittima esiste un legame affettivo. Spesso questo legame persiste anche dopo una separazione o un divorzio.
• La violenza si consuma soprattutto nella propria abitazione, considerata in teoria il luogo più sicuro e protetto.
• La violenza domestica esercitata attraverso il compimento o la minaccia di compiere atti fisici, sessuali o (gravi) atti psicologici lede l’integrità fisica e/o psichica.
• La violenza domestica si protrae in genere per lunghi periodi e spesso cresce d’intensità con il passare del tempo. Gli atti violenti unici, dettati da un comportamento spontaneo in caso di conflitto costituiscono un’eccezione (si veda parte C).
• Esiste una chiara correlazione tra predominio nel rapporto e uso della violenza. Chi commette violenza sfrutta spesso un’asimmetria di potere all’interno della relazione. Tra le coppie che basano la propria convivenza sulla parità dei diritti, il rischio che si sfoci in atti di violenza è minimo.
• Occorre tenere conto della spirale della violenza domestica per elaborare consulenze ed interventi efficaci e consoni alle esigenze.
Nell’insorgere della violenza nei rapporti di coppia sono spesso decisivi elementi come la ripartizione del potere, l’influsso e il controllo reciproco dei partner, la loro forma di comunicazione e i contatti sociali. Studi empirici hanno dimostrato che la ripartizione dei ruoli in seno alla coppia incide notevolmente sul manifestarsi della violenza.
B - Forme di Violenza Domestica
La violenza domestica si manifesta sotto varie forme, che possono concretizzarsi in modo isolato o congiunto, e si distinguono a seconda della costellazione relazionale, del sesso e dell’età delle persone coinvolte. Le diverse forme di violenza vengono esercitate attraverso il compimento o la minaccia di compiere tali atti. Possono verificarsi nell’ambito di una comunione domestica esistente o sciolta.
Ø La violenza fisica comprende azioni quali percuotere (con e senza oggetti), spingere, scuotere, mordere, strangolare, legare, colpire con oggetti e aggredire fisicamente, talvolta fino a un esito letale. Quella fisica è la forma di violenza più evidente e di regola più facile da dimostrare; il più delle volte si accompagna ad altre forme di abuso.
Ø La violenza sessuale comprende ogni pratica sessuale non desiderata o tollerata che spazia dall’imposizione di un’atmosfera sessualizzata passando per le umiliazioni di carattere sessista, alla costrizione di atti sessuali, fino alla violenza carnale. Per sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti s’intende qualsiasi forma di atto sessuale commesso contro di loro sia da adulti che da minorenni.
Ø La violenza psicologica comprende sia minacce gravi, coazione, privazione della libertà, Stalking, Cyberstalking e Cyberbullismo (Stalking e Mobbing in Internet), sia forme che, di per sé, non costituiscono una minaccia immediata ma che, una volta sommate, devono essere considerate alla stregua di un atto di violenza. In questo ambito rientra la violenza di carattere discriminatorio, sotto forma di disprezzo, offese, umiliazioni, biasimo, messa in ridicolo della vittima dichiarandola pazza o stupida, sfruttamento dei minori come mezzo coercitivo, biasimo che infonde sensi di colpa, intimidazione o insulto. L’esercizio prolungato di questi atti di violenza si ripercuote - a volte gravemente - sull'autostima e sulla salute delle vittime. Anche determinate esperienze di maltrattamenti «indiretti» sono considerate violenza psicologica, come l’assistere ad abusi nel rapporto di coppia dei genitori o le torture inflitte ad animali domestici appartenenti alla vittima.
Ø La violenza sociale comprende le limitazioni imposte alla vita sociale di una persona, quali il soggiogamento, la segregazione, il divieto o il controllo severo dei contatti con la famiglia o con il mondo esterno o anche il divieto di apprendere le lingue nazionali.
Ø La violenza economica comprende il divieto di lavorare, la costrizione a lavorare, il sequestro del salario, la facoltà di disporre esclusivamente delle risorse finanziarie arrogandosi da uno/una delle/dei partner e l’obbligo a sottoscrivere contratti di credito.
C - Schemi di violenza
La violenza non è tutta uguale. La violenza domestica, oltre alle aggressioni fisiche che lasciano ferite evidenti, si manifesta spesso (anche) in forme più sottili, come le intimidazioni, le umiliazioni, le minacce o i divieti di intrattenere contatti sociali. Anche queste forme invisibili rientrano nella nozione di violenza domestica, benché non possano essere ricondotte a una concezione della violenza basata unicamente sulle conseguenze fisiche.
La suddivisione della violenza domestica in due schemi, come meglio vogliamo dividervi per semplicità, adottata nell’ambito della ricerca e della pratica, si è rivelata valida per tenere conto della complessità del fenomeno e per sviluppare offerte d’intervento e d’aiuto commisurate alle esigenze.
Schemi di violenza:
a) violenza dettata da un comportamento spontaneo in caso di conflitto (detta anche «comportamento situazionale violento in caso di conflitto»);
b) violenza dettata da un comportamento violento e di controllo sistematico.
1) Violenza dettata da un comportamento spontaneo in caso di conflitto
In questo schema, la violenza siinnesca quando le coppie reagiscono a una situazione conflittuale prevalentemente con aggressioni fisiche o verbali. Per alcune coppie questi episodi sono estremamente rari, per altre più frequenti. Sono generati da «normali» divergenze di vedute o da disaccordi che secondo la ricerca sui conflitti familiari si presentano in ogni sistema familiare o di coppia e a seconda della situazione possono degenerare in violenza fisica. Uomini e donne sfogano la rabbia e lo stress che caratterizzano le situazioni conflittuali attraverso la violenza. E in quei casi non si trattava solo di maltrattamenti fisici di scarsa entità ma anche di abusi gravi.
In sé, l’uso della violenza – diversamente dallo schema illustrato di seguito – non si inserisce in uno scenario generalmente violento, caratterizzato da un comportamento di controllo e abuso di potere persistente nella relazione, ma è la reazione a una situazione di conflitto concreta. I due partner si considerano fondamentalmente alla pari e tra loro non sussiste alcuna asimmetria di potere. Va però detto che un comportamento situazionale violento in caso di conflitto può trasformarsi in un comportamento violento e di controllo sistematico, p. es. qualora si ripetano le aggressioni della stessa persona contro l’altra e col tempo si insinui una struttura relazionale asimmetrica.
2) Violenza dettata da un comportamento violento e di controllo sistematico
Un comportamento violento e di controllo sistematico richiede invece una valutazione totalmente diversa. A caratterizzare questo schema non è tanto la forma o la gravità della violenza (dalla violenza psichica alla violenza fisica grave) quanto un rapporto relazionale asimmetrico e abusivo.
La nozione di comportamento violento e di controllo sistematico contempla le forme più disparate di controllo, umiliazione e abuso di potere, finalizzate ad esercitare il predominio sulla relazione e sulla controparte. La persona violenta tende a imporre la propria supremazia reprimendo la capacità di autodeterminazione della vittima. Diversamente dal comportamento spontaneo in caso di conflitto, questo schema di violenza è persistente e sistematico ed è caratterizzato non da singoli maltrattamenti bensì da tutto un ventaglio di abusi fisici e psichici, più o meno gravi.
3) - Conseguenze della Violenza Domestica
Le persone che subiscono violenza soffrono spesso di problemi di salute.
Ai disturbi di salute si aggiungono molto sovente anche problemi sociali e il conseguente isolamento. Le vittime della violenza domestica si vergognano per quello che subiscono e sono confrontate con i tabù che avvolgono questa tematica. Molte non trovano il coraggio di parlare delle proprie esperienze e di cercare aiuto, per cui tendono ad isolarsi.
Specialmente le donne che si separano da un compagno violento sono spesso confrontate con difficoltà finanziarie. A causa della persistente disparità di trattamento nella vita professionale, capita spesso che dopo una separazione o un divorzio le donne non riescano ad essere autonome finanziariamente e debbano quindi ricorrere all’aiuto sociale.
Diverse ricerche dimostrano che le conseguenze della violenza domestica possono essere drammatiche non solo per le persone che la subiscono ma anche per i loro figli minorenni. Molti bambini e adolescenti sono testimoni della violenza tra i genitori o altri membri della famiglia e non assistono «soltanto» a scontri verbali ma anche a vie di fatto che a volte sfociano in pesanti forme di violenza fisica e sessuale.