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Spazio Sociale
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Descrizione e caratteristiche
Svolge la propria attività nell'ambito della comunità, a favore di individui, gruppi e famiglie, per prevenire e risolvere situazioni di bisogno, aiutando gli individui nell'utilizzo personale e sociale delle risorse, organizzando e promuovendo interventi e servizi e adattandoli alle particolari situazioni di bisogno, con particolare attenzione alle esigenze di autonomia e responsabilità delle persone, in un'ottica di valorizzazione di tutte le risorse della comunità. Ha il compito di valorizzare la persona, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità, li sostiene nell'uso delle risorse proprie e della società nel prevenire e affrontare situazioni di bisogno o di disagio e nel promuovere ogni iniziativa atta a ridurre i rischi di emarginazione.
In Italia
L'assistente sociale è un professionista che opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazione di bisogno e di disagio e può svolgere attività didattico-formative, per l'esercizio dell'attività è inoltre necessario iscriversi ad apposito albo professionale, istituito nel 1993. Le prerogative, sono stabilite dalla legge 23 marzo 1993 n. 84, è dal Decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328. La suddivisione in due sezioni:
A “Assistente sociale specialista”
B “Assistente sociale” dell'Albo Professionale non ha, a oggi, trovato riscontri, se non in casi isolati, nello svolgimento dell'attività professionale.
Non è raro l'impiego dell'A.S.S. a livello medio-alto (dirigenza nel settore amministrativo e contabile, settore socio-sanitario, incarichi di "alta" professionalità) presso gli Enti Locali e in genere nella Pubblica Amministrazione, oppure negli organismi di controllo (es. Uffici Controllo Interno di Gestione, Revisori del Conto, Commissioni mediche di verifica di cui alla legge 104/1992 riguardante gli invalidi civili ecc.
Ciò si desume non solo dai contratti collettivi nazionali di lavoro (Comparto della Sanità) ove è ormai acquisita la dirigenza per gli assistenti sociali laureati nell'area dei servizi sociali, ma anche da leggi di settore nonché dai pareri favorevoli espressi dal Consiglio Universitario Nazionale al MIUR, quando in occasione della partecipazione a pubblici concorsi non ha negato l'equiparazione della laurea in Servizio Sociale (corso quadriennale) alle lauree in Scienza della Politica, Giurisprudenza, Sociologia e Scienza dell'Amministrazione conseguite ai sensi della legge n. 341/1990.
Disciplina normativa
La figura non aveva mai avuto un pieno riconoscimento giuridico: infatti gli assistenti sociali erano essenzialmente dei privati. Inoltre non erano previsti particolari titoli né competenze.
Con l'emanazione del Decreto del presidente della Repubblica 15 gennaio 1987 n. 14, a partire da quello stesso anno divenne obbligatorio conseguire apposita abilitazione mediante il superamento di un esame. Diventava così necessario, per potere essere definiti assistenti sociali, il conseguimento di apposito diploma, sulla base dell'art. 9 del D.P.R. 10 marzo 1982 n. 162.Il D.P.R. introdusse il requisito del conseguimento di diploma universitario rilasciato dalle scuole dirette ai fini speciali universitarie, il quale costituisce l'unico titolo abilitante per l'esercizio della professione di assistente sociale.(art. 1). Tuttavia esso riconosceva efficacia giuridica al diploma di assistente sociale, comunque conseguito precedentemente all'entrata in vigore del citato decreto. (art. 4).
Inoltre, un apposito regolamento sull'esame di stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di assistente sociale venne emanato solo verso la fine degli anni novanta del XX secolo con decreto del MIUR n.155/1998, quindi si presume che fossero abilitati de iure tutti gli studenti che si erano diplomati nelle scuole superiori di servizio sociale, cd. scuole dirette a fini speciali.
L'art. 3 della tab. XLIV allegata al decreto MURST del 23 luglio 1993 (pubblicato G.U. -serie speciale- n.118 del 23 maggio 1994) aveva disposto che ai fini del proseguimento degli studi il corso di diploma universitario in Servizio Sociale (D.U.S.S.) era riconosciuto affine ai corsi di laurea in Sociologia e Scienze Politiche. Per diventare assistente sociale a partire dal 1990 divenne necessario conseguire un diploma universitario, secondo la legge 19 novembre 1990, n. 341. La professione venne riconosciuta tale ai sensi della legge 23 marzo 1993 n. 84 (Ordinamento della professione di Assistente Sociale e istituzione dell'Albo professionale).
Il corso di studio in Scienze del servizio sociale (in alcuni atenei detto semplicemente Servizio Sociale), quale corso di laurea a tutti gli effetti, era stato istituito ex D.M. MIUR 3 novembre 1999 n. 509.
L'assistente sociale generalmente opera in aree di conoscenza scientificamente fondate all'interno delle scienze sociali.
Gli interventi dell'assistente sociale, in generale, si possono distinguere a seconda dei ruoli:
• ruolo tecnico: funzioni inerenti ai servizi di ricerca, assistenza tecnica e sociale. Svolgono attività volta a fornire elementi di giudizio, applicando principi e metodi propri di scienze, arti e discipline tecniche o un'attività di natura tecnico professionale, sempre che manchino i requisiti per l'inquadramento nel ruolo professionale;
• ruolo professionale: mansioni proprie della loro professione con piena autonomia pur nel rispetto degli obblighi derivanti della natura del rapporto di pubblico impiego che è un rapporto di lavoro subordinato.
Sono molteplici le aree di intervento che possono coinvolgere un assistente sociale. Il lavoro di questo professionista può essere svolto sia nell'ambito sociale o integrato con la sanità, sia nel settore amministrativo e contabile della P.A.. Le principali categorie di utenza che frequentano i servizi sociali sono:
• minori
• persone con problematiche psicosociali (tossicodipendenze di ogni tipo, salute mentale, ecc.)
• disabili
• immigrati
• anziani
• famiglie in difficoltà
• persone con a carico pene detentive alternative.
L'assistente sociale può operare in diversi settori ed enti sia pubblici che privati. Tra questi ricordiamo:
• enti di ricerca e di formazione (università, fondazioni, istituti di cultura superiore, scuola secondaria superiore, etc.);
• enti di integrazione socio-sanitaria, tra cui:
o consultorio,
o unità multidisciplinari per l'età evolutiva (UMEE) e unità multidisciplinari per l'handicap dell'età adulta (UMEA),
o dipartimenti di salute mentale (DSM),
o servizio per le tossicodipendenze,
o Unità valutative distrettuali e geriatriche (UVD e UVG),
o azienda sanitaria locale, azienda ospedaliera;
• enti di risocializzazione:
o C.T.U. presso Tribunale per i minorenni;
o Ministero della giustizia (ufficio servizi sociali minorenni -USSM- e servizio sociale adulti - UEPE, Ufficio Esecuzione Penale Esterna-)
o comunità di accoglienza
o amministrazione penitenziaria
• enti locali:
o Ministero dell'interno/prefettura, ecc.
o regione, provincia, comune e altri enti locali
o strutture residenziali e semi-residenziali per anziani, adulti, inabili e minori,
o organizzazioni del terzo settore (o privato sociale), cooperative, fondazioni, associazioni, impresa sociale, centri sociali
o libero professionista (anche come ricercatore in proprio, associato oppure convenzionato con enti pubblici e privati di ricerca sociale e di servizio sociale)
o centri per l'impiego (inserimento lavorativo dell'utenza svantaggiata).